La vera storia di WhatsApp: dall’idea di due ex Yahoo nel 2007 all’acquisto da parte di Facebook

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By Redazione

Come due ingegneri disoccupati hanno trasformato un’intuizione in WhatsApp, l’app di messaggistica più usata al mondo (poi acquisita da Facebook).

WhatsApp è ormai diventata un compagno inseparabile della vita digitale. Difficile trovare oggi uno smartphone che non la ospiti, eppure come andremo a vedere il suo successo non è stato immediato né scontato. Molti la considerano una app quasi ingombrante — complici i gruppi in cui spesso si viene inseriti senza volerlo (per lavoro e non) — ma resta il canale preferito da molti per comunicare con amici, familiari e colleghi. Nonostante questa onnipresenza, pochi sanno davvero come sia nata l’applicazione che ha cambiato per sempre il modo di scambiarsi messaggi.

La genesi risale al 2007. Jan Koum e Brian Acton, entrambi con un passato in Yahoo, decidono di abbandonare l’azienda dopo anni di lavoro. Prima di ripartire con una nuova esperienza professionale, scelgono di prendersi una pausa con un viaggio rigenerante in Sud America. Tornati negli Stati Uniti, tentano di unirsi al team di Facebook, ma vengono scartati: un imprevisto che li lascia senza lavoro e senza certezze.

È in questa fase di sospensione che matura l’intuizione decisiva. Koum riflette sui disagi incontrati durante il viaggio per restare in contatto con le persone: chiamate perse, linee intasate, difficoltà a raggiungere amici e parenti. Da qui nasce l’idea di creare un sistema che vada oltre i limiti della telefonata tradizionale. Il primo progetto non è ancora una chat, bensì una rubrica “intelligente” capace di segnalare lo stato dei contatti — se liberi, occupati o con la batteria scarica — in modo da capire quando fosse davvero possibile comunicare.

L’uso che ne fanno gli utenti, però, sorprende gli stessi creatori: lo “status” viene rapidamente trasformato in una sorta di messaggio breve agli amici, anticipando inconsapevolmente quello che WhatsApp sarebbe diventata. La svolta definitiva arriva poco dopo, con l’introduzione delle notifiche push di Apple, che permettono di ricevere avvisi in tempo reale ogni volta che qualcuno aggiorna il proprio stato. È il momento in cui l’applicazione si trasforma, evolvendosi da semplice rubrica a sistema di messaggistica istantanea. Koum e Acton comprendono il potenziale enorme e scelgono di puntare tutto sulla chat.

WhatsApp oggi: l’ascesa che parla 3 miliardi di utenti

La decisione si rivela vincente: nel giro di due anni WhatsApp conquista oltre 200 milioni di utenti, affermandosi come alternativa gratuita agli SMS. Il successo è così rapido che nel 2014 Facebook — la stessa azienda che aveva rifiutato di assumere i due fondatori, ironia della sorte — decide di acquisirla per 19 miliardi di dollari, una delle operazioni più costose e strategiche nella storia del settore tecnologico (a ben pensarci si è trattato di una spesa ben giustificata).

Da allora l’espansione non si è mai fermata. Nel 2025 WhatsApp ha raggiunto quota 3 miliardi di utenti attivi al mese, consolidandosi come la piattaforma di messaggistica più diffusa al mondo.

In Italia, secondo i dati più recenti, è utilizzata da oltre l’80% degli utenti internet, superando di gran lunga Telegram, Messenger (che è sempre di Meta) e altre applicazioni concorrenti.

WhatsApp è di fatto un mezzo di comunicazione ormai imprescindibile ma la storia dell’app insegna (ancora una volta – specie nel settore tecnologico gli esempi sono molteplici) che da una serie di imprevisti e difficoltà può arrivare il più sfavillante dei successi.

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