Windows 10 dopo il 15 ottobre 2025: tutto sul programma ESU per non passare a Windows 11 (almeno per un po’)

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By Redazione

Fine supporto Windows 10 vicino? Scopri il programma ESU di Microsoft: come funziona, chi può usufruirne gratuitamente e perché è solo una soluzione temporanea.

Il 14 ottobre 2025 segna una data importante per l’informatica mondiale (ok, non esageriamo; importante per chi usa Windows): Microsoft terminerà il supporto ufficiale per Windows 10. Per milioni di utenti questo non è solo l’addio obbligato a un sistema operativo longevo (è stato lanciato oltre 10 anni fa, nel luglio del 2015), ma un vero e proprio bivio: aggiornare a Windows 11, spesso su hardware nuovo, o restare esposti a vulnerabilità e rischi di sicurezza?

Quello che in molti non sanno è che esiste una terza via, un piano di emergenza offerto direttamente da Microsoft: il programma Extended Security Updates (ESU). Vediamo insieme di cosa si tratta, come funziona e, soprattutto, se fa al caso tuo.

Cos’è il programma ESU? Un paracadute di sicurezza

Il programma Extended Security Updates (ESU) è un’iniziativa di Microsoft che, come un’estensione della garanzia, prolunga il ciclo di vita dei suoi sistemi operativi oltre la data di fine supporto. L’obiettivo è chiaro: fornire aggiornamenti di sicurezza critici per un periodo aggiuntivo, fissato in tre anni (fino a ottobre 2028).

È cruciale, però, fare una distinzione netta. L’ESU non è un ringiovanimento per Windows 10. Non porterà nuove funzionalità, interfacce riviste o miglioramenti prestazionali. Il suo scopo è puramente difensivo: tappare le falle di sicurezza più pericolose scoperte dopo la fine del supporto, mantenendo il tuo sistema al sicuro mentre pianifichi una migrazione definitiva.

La grande novità, rispetto al passato di Windows 7, è l’accessibilità. Se allora ESU era un’esclusiva per le aziende, oggi Microsoft ha annunciato che sarà disponibile anche per gli utenti domestici, riconoscendo l’enorme quantità di PC non compatibili con Windows 11.

ESU, cosa copre (e cosa non copre): leggiamo le “scritte piccole”

Prima di considerare ESU come una soluzione permanente (che non è, lo diciamo già ora) è essenziale capirne i limiti.

Cosa OFFRE:

Patch di sicurezza critiche: Correzioni per vulnerabilità gravi classificate come “Critical” o “Important”.
Distribuzione via Windows Update: Gli aggiornamenti arriveranno attraverso il canale consueto, come avviene oggi.
Protezione base: Una protezione essenziale contro exploit e malware che sfruttano falle zero-day.

Cosa NON OFFRE:

Nuove funzioni o aggiornamenti di funzionalità.
Supporto tecnico dedicato da parte di Microsoft.
Correzioni per bug non legati alla sicurezza.
Miglioramenti delle prestazioni.

In sintesi, ESU è un “paracadute di emergenza”, non un motore per un nuovo viaggio. Il sistema operativo, di fatto, sarà in uno stato di ibernazione sicura, ma non evolverà.

Come registrarsi e qual è il costo?

Il processo di registrazione è pensato per essere semplice. Sarà necessario un account Microsoft attivo, una connessione a Internet e una copia originale di Windows 10, preferibilmente l’ultima versione 22H2.

La notizia più importante, però, riguarda il costo. Seguendo le indicazioni di Microsoft e considerando i precedenti, tutti gli utenti residenti nello Spazio Economico Europeo (SEE) – quindi anche in Italia – potranno accedere al programma ESU per Windows 10 in modo completamente gratuito.

Questa decisione, che contrasta con il costo previsto per gli Stati Uniti (61 dollari il primo anno), sembra essere un riconoscimento delle normative e del mercato europeo. Per il resto del mondo, i prezzi potrebbero variare (ma a noi che siamo in Europa poco importa).

Il programma ESU per Windows 10 è, senza dubbio, un’ancora di salvezza temporanea. Offre tre anni di respiro a chi ha hardware non compatibile, aziende con software legacy o semplicemente a chi non si sente pronto per il cambiamento.

Tuttavia, è ovvio, Windows 11 è il futuro. Il nostro consiglio è quindi di usare questi tre anni in maniera saggia: se il tuo PC è compatibile, pianifica l’upgrade a Windows 11; se non lo è hai tempo fino a ottobre 2028 per organizzare il passaggio a una nuova macchina o per valutare soluzioni alternative, ma non farti trovare impreparato una seconda volta. Errare humanum est, perseverare…

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